È ripartito “Mi piace un mondo”, il progetto didattico rivolto ai bambini e alle bambine della scuola primaria, ideato per insegnare ai più piccoli l’importanza del cibo inteso come strumento di nutrimento, benessere, condivisione. Il percorso educativo disponibile su InClasse, giunto alla sua seconda annualità, è stato presentato lo scorso 16 ottobre al Senato della Repubblica in un evento dedicato, arricchito da approfondimenti mirati, condotti da figure autorevoli e da analisi di settore proposte in chiave data visualization.
In Italia una scuola primaria su due non ha una mensa: a partire da questo dato è stata avviata la riflessione di Michele Carruba, presidente onorario del Centro di studio e ricerca sull’obesità dell’Università degli Studi di Milano. “Per molti bambini, purtroppo, quello consumato in mensa è l’unico pasto sano della giornata, studiato scientificamente da nutrizionisti. Mangiare assieme a scuola diventa quindi un momento educativo, in cui insegnare ai piccoli a seguire i principi chiave della dieta mediterranea – ha dichiarato il professor Carruba –. Allargando lo sguardo, oggi l’obesità rappresenta il più importante problema che l’umanità deve affrontare in questo secolo perché quasi la metà della popolazione mondiale è in sovrappeso o obesa e questa condizione non è compatibile con la salute”.
In occasione dell’evento è stato analizzato anche il ruolo del cibo come strumento di condivisione, di relazione con gli altri. “Studi di settore hanno evidenziato come nelle famiglie in cui c’è la frequenza di almeno un pasto consumato insieme il numero di ragazzi che si trovano in una condizione di rischio di delinquenza diminuisce – ha sottolineato Marco Lucchini, segretario generale di Fondazione Banco Alimentare –. Il cibo non è quindi solo ‘benzina’ per nutrire il corpo, ma anche carburante per alimentare l’anima, la mente. E non solo, il dialogo che genera il cibo favorisce una prevenzione a livello sociale”. Lucchini ha poi sottolineato ancora una volta il valore della dieta mediterranea. “Un dato interessante – ha dichiarato – è che si parla molto dell’importanza della dieta mediterranea, ma non si sa quante persone la adottino ogni giorno. La scuola costituisce quindi un contesto fondamentale in cui seguire questo regime, ma l’attività di ‘valorizzazione’ di questo modello nutrizionale deve essere completata nella vita quotidiana, in famiglia”.